IL DOLORE ORAFACCIALE
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GIMDO
Gruppo Italiano Multidisciplinare
Dolore Orofacciale
Il giorno 15 del mese di dicembre dell’anno 2023, si è costituita ufficialmente la Società Scientifica GIMDO (Gruppo Italiano Multidisciplinare per il Dolore Orofacciale). In realtà GIMDO aveva già visto la luce nel 2017 ma come gruppo di studio di un’altra Società scientifica, la FEDERDOLORE-SICD.
In questi 6 anni sono stati organizzati eventi scientifici regionali e nazionali, pubblicati articoli scientifici e inchieste epidemiologiche e tenuti corsi di alta formazione sul dolore orofacciale (DOF), tutti sotto l’egida di GIMDO. Abbiamo in questa maniera messo alla prova la sua “attrattività” nei confronti della comunità scientifica nazionale. Qualità immaginabile considerando il dato epidemiologico di prevalenza non indifferente, dal 10% al 25% degli adulti dai 18 ai 65 anni soffre di dolore oro facciale, secondo varie casistiche che includono un’ampia e non sempre omogenea popolazione di pazienti.
È stato inevitabile confrontarsi con le numerose organizzazioni che si occupano di cefalea, dalle quali il dolore orofacciale è spesso difficilmente distinguibile, complice anche la presenza di numerose classificazioni e di una terminologia a volte più confondente che chiarificante. Si pensi alle cefalee autonomiche trigeminali ed alla loro frequente presentazione in sede oculare e retro oculare (cioè in zone ai confini anatomici tra capo e faccia) ed al dolore persistente idiopatico facciale, ex dolore facciale atipico, che a volte sconfina nel capo o comunque in zone extra facciali. Nella costituzione ufficiale di GIMDO si è poi voluta mantenere la peculiarità che compare nel suo acronimo, cioè la multidisciplinarità, ma in una chiave di lettura realizzabile e proficua. Quindi non come la somma di parziali conoscenze di una disciplina che difficilmente fanno una conoscenza esaustiva, nè come auspicabile collaborazione tra specialisti, che frequentemente rimane una teorica aspirazione. La multidisciplinarità si è invece voluta realizzare tra medici che, pur con retroterra culturali specifici, hanno acquisito nel settore delle patologie dolorose orofacciali una competenza complessiva. In tal maniera il dialogo è senz’altro più proficuo e semplice da attuare.
Ma l’originalità di GIMDO è quella di incorporare al suo interno anche l’esperienza dell’Algologia e la sua capacità di dare risposte antalgiche mini invasive quando i trattamenti conservativi sono inefficaci e quelli chirurgici tradizionali inattuabili. Questo rappresenta un aspetto inedito nelle associazioni scientifiche sul DOF, spesso caratterizzate prevalentemente dallo studio dei disturbi della muscolatura e dell’articolazione temporo-mandibolare o delle cefalee. Per queste ultime il dolore della faccia rappresenta spesso un gruppo di sindromi da conoscere per migliorare l’accuratezza diagnostica dei dolori al capo. Ma anche nelle società scientifiche di terapia del dolore l’aspetto della cura del DOF non rappresenta in genere un interesse primario.
Il Direttivo di GIMDO è quindi costituito da Algologi, Neurologi, Odontoiatri, Neurochirurghi, Fisiatri e Psicologi. Anche altre specializzazioni sono potenzialmente da coinvolgere. Basti pensare ad ORL, Oculisti o Chirurghi maxillo-facciali tra gli altri ma, almeno nella fase iniziale di costituzione, ci è sembrato sufficiente rappresentare i medici che sin dai primi pionieristici incontri scientifici hanno costituito il nucleo storico di GIMDO. L’Associazione inoltre patrocina la rivista di algologia clinica online Pathos. Rivista bilingue, in italiano ed in inglese, accreditata con DOAJ. Grazie a questo patrocinio GIMDO vuole mostrare la propria vitalità anche come capacità di divulgazione scientifica di rilievo e questa presenza, insieme con il supporto professionale ad un Corso di alta formazione sul dolore orofacciale, che si svolge presso la prestigiosa sede del Cefpas di Caltanissetta, connota la valenza di GIMDO come punto di riferimento scientifico a livello nazionale.
Tra i propositi istituzionali vi è anche lo svolgimento di un Congresso nazionale con cadenza prefissata e di almeno una giornata monotematica annuale che focalizzerà la sua attenzione su temi di particolare interesse. In buona sostanza, GIMDO ha un obiettivo principale estremamente ambizioso, quello di creare una rete nazionale di Centri che si occupino della diagnosi e del trattamento delle patologie dolorose del distretto anatomico oro facciale, sulla scorta di quanto già esistente nel nostro Paese per la Terapia del dolore e Cure palliative. E questo obiettivo nasce dalla constatazione che pur esistendo alcuni centri di riferimento nazionale per il trattamento di specifiche patologie ed alcuni professionisti esperti in procedure chirurgiche decompressive o ricostruttive in questo distretto anatomico, manca una rete omogenea che costituisca una base di riferimento per i pazienti.
Quindi i colleghi interessati a questa disciplina troveranno ampi spazi d’azione per far convogliare le proprie conoscenze e la propria volontà per la realizzazione di un progetto dal respiro ampio e lungimirante.
IL DOLORE OROFACCIALE (DOF)
Le patologie dolorose del distretto anatomico orofacciale, specie le persistenti e le croniche, potrebbero essere raffigurate da un iceberg la cui parte emersa non rappresenta più della metà di quella sommersa.
Questo dato è riflesso dalla difficoltà dell’inquadramento nosologico e dalla corrispondente numerosità delle classificazioni sul dolore oro facciale. E quindi anche l’aspetto epidemiologico non è facilmente delineabile. La maggior parte degli studi riporta che circa un quarto della popolazione ha dolore orofacciale almeno una volta nei precedenti 6 mesi dalla rilevazione. Di questa importante percentuale almeno la metà è costituita da pazienti che soffrono di patologie dolorose a carico dei denti e delle strutture anatomiche ad essi correlate (gengive, polpa, periodonto ecc). Sono di solito patologie facilmente individuabili ed efficacemente trattate dagli odontoiatri che si risolvono quasi sempre entro i tre mesi che, per definizione, rappresenta il confine tra le patologie dolorose acute e croniche. La rimanente metà riguarda invece patologie croniche tra le quali predominano per numerosità quelle a carico della muscolatura temporo-mandibolare e delle articolazioni omologhe (ATM). Queste ultime affliggono maggiormente i giovani tra i 18 ed i 25 anni e questo dato statistico è in contro tendenza rispetto ad altre manifestazioni di dolore cronico, come il mal di schiena per esempio, aumentando così l’impatto economico negativo sull’attività lavorativa. Vi sono poi le patologie dolorose orofacciali croniche non odontogene, le più importanti delle quali sono a carico dei nervi cranici, soprattutto il trigemino ma anche il glossofaringeo. Oltre ad essere estremamente dolorose, come la nevralgia trigeminale, sono spesso difficili da trattare, come la neuropatia post erpetica trigeminale e del nervo intermedio, ma anche come le neuropatie dolorose trigeminali post traumatiche. La più recente ed esaustiva classificazione sul dolore orofacciale , la ICOP (International Classification of Orofacial Pain) del 2020, riporta anche i dolori orofacciali che somigliano nella presentazione alle cefalee primarie in carattere, durata ed intensità oltre ai sintomi associati. Si tratta di patologie che facilmente vanno incontro a diagnosi errate per la inconsueta topografia e possono di conseguenza causare trattamenti impropri conservativi o meno. Ma le nostre conoscenze sono migliorate anche a proposito di quelle patologie dolorose che fino a non molti anni or sono venivano genericamente etichettate come epifenomeni di problemi della sfera psico affettiva ed oggi sono meglio inquadrate grazie a più sofisticate tecniche di indagine neurofisiológica (quantitative sensory testing, QST, riflessi del tronco, potenziali laser evocati, ecc) come dolori spesso neuropatici periferici o centrali. Mi riferisco al dolore persistente idiopatico facciale, ex dolore facciale atipico, ed alla sua variante dentoalveolare, ex odontalgia atipica, ma anche alla sindrome della bocca che brucia. E siamo anche più attrezzati terapeuticamente sia dal punto di vista conservativo (farmacologico, cognitivo-comportamentale, training autogeno con il biofeedback, ecc) che con le moderne tecniche mini invasive di neuromodulazione elettrica fino alle procedure chirurgiche decompressive e neuro stimolanti rese più sicure ed efficaci da tecnologie ed approcci che consentono una chirurgia meno demolitiva.
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14 NOVEMBRE 2024
SIMPOSIO DI NEUROCHIRURGIA DIAGNOSI E TRATTAMENTI DEL DOLORE FACCIALE
Aula Magna, Ospedale Civico, Via Tesserete 46, Lugano – Svizzera
La neurochirurgia è tra le discipline che, più di altre, si trova a fronteggiare il tema del dolore, ossia quell’aspetto della Medicina, che, nonostante i progressi e le innovazioni, resta una delle sfide di cura più grandi, anche ai nostri giorni ….
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